Per la candidata M5S Bari la scelta la fa Milano, gli iscritti di Bari non contano!
Gianni Carrassi.
E’ ormai chiaro a tutti quale sia il reale valore e la portata di questa “compagnia d’avanspettacolo” del M5S Bari, a cominciare da quegli ex attivisti, simpatizzanti ed elettori baresi che non si sono mai compromessi né si sono mai riconosciuti in quella che fu definita da uno dei suoi autorevoli esponenti, nonché candidato sindaco sfiduciato, “la cittadella fortificata”.
La candidatura di Elisabetta Pani conferma quanto già era stato previsto da almeno due anni, da parte delle voci più informate circa lo stato delle cose all’interno del M5S barese, che si conferma un’altra delle enclave elettorali sotto l’influenza o che si riferiscono direttamente al progetto di “comunità elettorale e politica” di Michele Emiliano.
La comunità di attivisti, simpatizzanti ed elettori non sembra aver gradito l’ennesimo colpo di mano da parte del vertice del M5S e di questo fantomatico “Staff nazionale” di cui non si conoscono nomi, cognomi e nemmeno i soprannomi, mentre ad un iscritto si chiede di comunicare dati personali e privati che un qualsiasi appena smaliziato hacker può facilmente trafugare dai server del “padrone” Davide Casaleggio e dei quali non si conoscerà mai l’esito e l’uso che ne verrà fatto.
L’evidente distanza fra la candidata, scelta da una sparuta minoranza degli iscritti baresi selezionati in base a criteri di vicinanza al gruppo circoscritto di Via Manzoni e la reale consistenza degli iscritti ed attivisti prelude a possibili reazioni da parte delle correnti dissenzienti del Movimento barese che, si presume, stiano organizzando una reazione o si mobilitino, si organizzino per convergere in una iniziativa alternativa e antagonista a questa squallida messinscena che ha abortito persino la vergogna, insieme ai valori identitari di quella che si era avviata e manifestata per essere una forza rigeneratrice della nefasta e nepotistica consuetudine di candidare figli, famigli, amici degli amici, compari e commare di padri, padroni e padrini mai sazi a sufficienza della “robba loro” e che devono accrescere istintivamente, attingendo dalla “Cosa Pubblica”!
Il M5S nacque per essere l’espressione della partecipazione popolare, per fare del cittadino l’attore in prima persona ed il protagonista del dibattito, del confronto e convergenza su scelte condivise ed infine unitarie, ma sempre e solo dopo l’ampia, pubblica e partecipata DISCUSSIONE come fonte generatrice di ogni determinazione!
Per la seconda volta, invece, i cittadini di Bari che ponevano fede ed auspicio nell’alternativa al malaffare politico sulla spinta dell’azione autodeterminata di strutture organizzate localmente ed attraverso la rete dei Meet Up ed il metodo assembleare , si troveranno a dover votare, senza poter scegliere, dei candidati farlocchi, prestanome che sono espressione solo degli “scambi di favori”, degli accordi sottobanco fra soci dei mai stanchi comitati d’affari che regolano i loro interessi a botta di incarichi e nomine e, quel che é peggio, frutto di imposizioni calate dall’alto, da vertici mai determinati ed espressi democraticamente e da enti mai ben definiti e mai chiaramente palesati dalla forza politica che si prefiggeva di voler bonificare e derattizzare l’ambiente politico italiano!
Il M5S Bari é inquinato da pratiche mortalmente tossiche per la Democrazia e che si sono materializzate a Bari in un circolo chiuso di falsi attivisti, di vere e proprie comparse addestrate ala tacita obbedienza col guinzaglio della promessa di un tornaconto, di un premio personale, purché si resti a difesa di squallidi mercimoni e che sia capace con 32 (trentadue!) voti espressi in una casa chiusa, di “modellare” la volontà e le scelte di migliaia di elettori che credevano nel fantomatico “Cambiamento” che invece vede nel quadro nazionale, ma prima ancora in quello locale, confermare puntualmente le derive politiche con la pratica dello squadrismo politico mediante la delegittimazione organizzata da gruppi di beoni davanti ad una tastiera.
La Pani non sarà mai sindaca di Bari, cresciuta nei salotti buoni, dove ha passato il tempo fra un saggio di pianoforte e qualche pettinata alle bambole, é incapace, inesperta ed utile solo come “testa di legno” agli stessi interessi che la esprimono e la pongono caricaturalmente in quella finta opposizione “de noiantri” che già in queste ore sta facendo filtrare l’ipotesi che, in caso di ballottaggio fra Decaro e centrodestra (eventualità che sembra inevitabile), il M5S Bari appoggerà la coalizione dell’attuale Sindaco, sterilizzando quindi, ogni velleità di presentare un proprio programma politico di governo della Città per lenire i tanti, troppi disagi ed emergenze sociali, economiche ed urbanistiche che non riguardino la gestione dei teatri pubblici, della Fondazione Petruzzelli, l’organizzazione di eventi fantomaticamente “culturali” e mondani con ricchi premi e cotillons soprattutto per chi amministra e presiede gli enti preposti alla loro gestione, programmazione e finanziamento!
Quindi l’investimento politico su di lei é di altro respiro, deve garantire il mantenimento e la gestione di incarichi, progetti e finanziamenti a quegli enti teatrali, strutture, istituzioni culturali ancora nelle mani delle congreghe che da sempre decidono nel chiuso dei salotti e dei circoli privatistici (nonché logge!), i destini e gli impieghi di fiumi di denari difficilmente e fantasiosamente rendicontabili, di carriere e nomine che già in passato ha consentito ai clan politici di Emiliano e familistici Di Cagno Abbrescia (come nel caso della “famigghia” Pani), o dei Cassano o dei De Gennaro, ormai tutti cooptati da Emiliano, di mantenere la guida di un sistema che influenza e “contiene” la vita culturale, economica o sociale della Città, la sua rituale espressione entro il circoscritto limite dell’interesse personale o familistico decidendo ed influenzando le sorti di migliaia di cittadini o di intere componenti economiche interessate dagli eventi culturali, dalle manifestazioni artistiche, dalla gestione della macchina che li contiene, li fa funzionare, finanzia e mantiene, compresi personale, orchestre, reti di fornitori, tecnici, lavoratori, famigli…
Insomma: correntisti, stipendiati, bocche, ma soprattutto ELETTORI!
Tutto questo non può essere affidato ad “estranei”, ma solo a “personale di servizio” che già in passato e per lungo tempo ha garantito i poteri di questa Città con sottomessa ed obbediente fedeltà e sbrigando i servizi che venivano loro richiesti a costi e danni erariali ingenti ed onerosi per le civiche casse; e meglio ancora se sotto il simbolo di una “forza nuova” che resiste o emerge nel momento in cui l’immagine di quelle tradizionali é offuscata o compromessa!
Pertanto é assolutamente indispensabile che chi nel passato recente ed in assoluta “buona fede” ha ritenuto di dover offrire il proprio impegno al bene comune al progetto del cambiamento vero senza chiedere nulla se non il rispetto, si faccia avanti per un progetto nuovo da sottoporre alla Città e, nel prossimo futuro, alla Regione verso la costituzione di liste sociali unite in un progetto condiviso ed unitario che rispecchi i valori comuni che hanno consentito già più volte di incontrarsi e camminare insieme, ma aperti all’incontro, al confronto con tutte le parti sociali ed alla partecipazione, ma quella vera, non più quella degli slogan da blog!