ANDROIDI Opera Rock 2° tempo
TEATRO ROCK: “ANDROIDI”
Produzione del Consorzio Cooperativo per lo Spettacolo in collaborazione con la Smemo Music spa
Management: Miki de Ruvo
Regia di Ida Mastromarino
Musiche di Franco e Vanni Boccuzzi
Coreografie di Paul Pritchard
Scenografia di Francesco Carofiglio
Seminari sul mimo corporeo di Yves Lebreton
Interpreti
Androidi : Catia Ghinelli (cantante solista), Lino Lancione, Nella Guarneri, Tristano Gargano, Giuseppe Lasorsa, Giuseppe Russo
Umani: Patrizia Zanetti (cantante solista), Arturo Saudella (cantante solista), Antonella Taccarelli, Fiorenza Sorbelli, Carmen di Oronzo, Francesco d’Elia, Patrizio de Lelli
Gilles Coullet è il “dio”
Thanks to: Nicola Vox (tour manager), Chicca Maralfa (ufficio stampa), Maria Rosaria Bozzi (amministrazione), Assunta de Santis (programmazione), Laura Meleleo (segr. di produzione), Angela Cipriani (assistente alla regia), Lorenzo Sette (responsabile tecnico), Olmo Hussein (servizi tecnici), Nazareno Guarnieri (make up), Kleos srl Roma (impianti e realizzazione tecnica), Domenico Posteraro (diapositive tratte dalle sue opere), Renato d’Angelo (fonica), Sandro Virgili (light designer)
“ANDROIDI”…Siete Pronti Per Un Nuovo Ritmo?
A giugno del ’90 il Consorzio Cooperativo per lo Spettacolo di Bari, diretto da Miki de Ruvo, propose “ANDROIDI”- Teatro Rock, una spettacolarità inusuale che, pur ispirata ai musical angloamericani, si sviluppa attraverso linguaggi espressivi tipici dei video clip musicali, quindi un “serial musical” con una drammaturgia espressa con la danza rock e la musica pop. Una scelta coraggiosa, anticipatrice anche oggi nell’era del web, di una spettacolarità che non voleva restare sperimentazione e che fece dire a Pietro Garinei, direttore del Sistina tempio del musical italiano (in incognito a Bari pochi giorni dopo il debutto): “Il Sistina è vostro questo è il rinnovamento del musical che si aspettava da tempo”
“…Creare una musica per la quale le etichette dei generi siano completamente inutili, le sigle, le identità fisse, i nomi addirittura, siano qualcosa di superato, legato al passato…l’arte del secondo millennio sarà probabilmente così…Androidi non è un’opera rock comunemente intesa: è un progetto apparentemente senza centro, ma così ben definito, al tempo stesso, proprio perché nasce all’interno di molti linguaggi diversi, da risultare compatto, immediato e forte. E’ una scommessa sulla quale ci ritroveremo a confrontarci nei prossimi anni, comunque, nella ricerca di nuove forme espressive, di nuovi linguaggi sempre più ricchi e completi, di nuove forme d’arte che non conoscano confini, che lascino libero spazio alla mente per poter immaginare nuovi scenari per le nostre passioni”
ERNESTO ASSANTE (critico musicale de “La Repubblica” e redattore di “Notte Rock” – Rai Uno)
LA STORIA
La storia ha uno svolgimento a quadri ed è divisa in due parti:
PRIMA PARTE
In una società del futuro Atomica viene iniziata al piacere dell’amore attraverso un rito erotico. Gli androidi vi assistono, provano emozione e lo comunicano agli umani. Ma gli umani li ignorano ed è Atomica a farsi avanti, inconsapevolmente, spiegando l’amore agli androidi, attraverso i procedimenti chimici che si sviluppano nel corpo durante l’atto sessuale. L’idea li fulmina e decidono di riprodurre su loro stessi la formula magica appresa da Atomica, ma travisano la dolcezza del sentimento con una violenza incontrollabile e, come macchine impazzite, attuano una rivolta stupro contro gli umani. A chiudere la prima parte è l’apparizione del dio “corpo selvaggio”, presenza primordiale che si materializza in un iperspazio di suoni e compie un viaggio nel tempo, per poi giungere all’era contemporanea della quale, provocando un’esplosione stellare, segna la fine.
SECONDA PARTE
Gli umani, sconfitti, assistono sorpresi alla comparsa degli androidi trasformati in manager, che iniziano Atomica al piacere del successo con l’obiettivo di farla diventare una rockstar. Umiliati, riflettono sulla loro condizione e cercano nuovi valori, sulla base dei quali sperano di costruirsi una nuova identità. Ma è Atomica in veste di inedita e seducente rockstar, a riconquistarli con le equivoche contraddizioni di una immagine pseudo – trasgressiva. Riesce a convincerli a tornare alla realtà in cui vivono e ad integrarsi nel mondo così com’è. Un bambino androide, presente sin dall’inizio in una posizione di contrasto rispetto agli accadimenti della vicenda – in quanto alla ricerca del sentimento vero – decide di non rassegnarsi e di abbandonare tutto, diretto verso nuovi mondi. Gli androidi e gli umani, conquistati dal suo entusiasmo, lo seguono.