La candidatura di Sabino De Razza a Sindaco con una lista, che a differenza dei sinistri radical chic, con ville nella Valle d’Itria, non appoggia Decaro, mi ha fatto ricordare il 68’ e “La Storia di un impiegato di De Andrè”, con la Canzone del Maggio (visto che si vota il 26 maggio!)

Sulle note della Canzone del Maggio di Fabrizio de Andrè un testo per la campagna elettorale di Sabino

 “PER IL 26 MAGGIO/ VOGLIO CONTARE SUL TUO CORAGGIO

NEL FAR COSA MOLTO BELLA/NON VOTANDO PASQUALE DIRELLA

MA NEANCHE PER DECARO/COSI’POI LUI DIVENTA AMARO

PERCHE’ A BARI NEI NOSTRI QUARTIERI/ TUTTO E’ RIMASTO PEGGIO DI IERI

LUNGOMARE SUD IN ABBANDONO/SENZA SPIAGGE ED ALBERGHI IN DONO

IL COMMERCIO NON SI DA PACE/UNA VOLTA SINDACO ERA FARACE

SARACINESCHE E NEGOZI CHIUSI/COMMERCIANTI TUTTI DELUSI

IL DISASTRO FIERA DEL LEVANTE/SQUADRA DI CALCIO DILETTANTE

UNA CITTA’ MOLTO BELLA/E QUA SI PARLA DI DECARO E DIRELLA

MA PER FORTUNA C’E’ DE RAZZA/ CHE QUESTI POI LI STRAPAZZA

MI RACCOMANDO NON FARTI FREGARE/QUANDO NELL’URNA ANDRAI A VOTARE

PERCHE’ E’ UNA FARSA ED E’ MALDESTRA/ LA CONTRAPPOSIZIONE SINISTRA DESTRA”

Oltre all’immagine del testa a testa Decaro/Dirella,  quella di Sabino (che scrive per terra) e quella negativa della Città (rifiuti/pozzanghere/quartieri abbandonati/saracinesche abbassate, ecc.)