“Labbari calcio” é morta. Evviva labbari calcio!
Prendo lo spunto da queste immagini emblematiche, pubblicate dal giornalista e reporter Tany Tiberino (Un camion carico di spazzatura che sprofonda nella fogna) segnalando la condizione di degrado strutturale della Città già nel suo “salotto buono”, per dire la mia sul fallimento del Bari, che in qualsiasi altro luogo meriterebbe un’epigrafe del tipo: “Quel che per il bruco é la fine del mondo, per il mondo si chiama Farfalla”; ma che a queste coordinate e con gli scalzacane di prenditori e geni del “successo” con le idee ed i soldi degli altri che ci ritroviamo, non ha alcun senso, neanche per la speranza!
Francamente, con tutti i prisi aperti a Bari e nel paese più in generale, non ritengo di alcuna importanza la questione Bari Calcio, proprio perché ampiamente preannunciata dai fatti ben descritti dalla cronaca nera e giudiziaria, insieme ad altri mali più antichi dell’imprenditoria accattona della Città, dal mercimonio politico, mercantile e familistico.
“La Bari Calcio” é morta, finalmente! Ma viva la Bari Calcio, anche se solo per il rispetto che si deve ai morti.
Dopo scandali scommesse, partite vendute e comprate, connubi con la criminalità, truffe societarie ed amenità del genere, almeno per qualche anno l’ambiente calcistico barese dovrà stazionalre al livello che gli compete: Il “sanatorio” della serie D, come Domodossola. Sperando che riesca a darsi buoni medici ed auspicando che venga presto imitato da altre congreghe di dilettanti allo sbaraglio!