LUCIDA ANALISI DI UNO (Gianni Carrassi) CHE AL M5S VUOLE BENE
LUCIDA ANALISI DI UNO (Gianni Carrassi) CHE AL M5S VUOLE BENE
Sembra invece che Mattarella si sia fatto “garante costituzionale adavèr” ed abbia ubbidito ai principi costituzionali, ma non quelli relativi alle funzioni del Presidente, bensì gli altri sanciti con l’introduzione del pareggio di bilancio (art. 81), introdotto con la legge costituzionale del 2012 (“Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale”) e che ha modificato la Costituzione con voto del Parlamento, proni e con le braghe abbassate, in piena emergenza Monti “perché ce lo chiedeva l’Europa” e tutti l’hanno votata a testa bassa e senza dibattito pubblico nel 2012!
La riforma ha modificato gli articoli 81, 97, 117 e 119 della Costituzione, inserendo il principio del pareggio di bilancio e “l’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea” (art. 97)! Come hanno più volte e ben spiegato Napolitano prima e Mattarella ieri: “L’Italia ha ceduto la sua sovranità al Consiglio Europeo” con un atto che Gaetano Azzariti definisce di “espressione di una povera visione neo-totalitaria nonché il frutto del peggior revisionismo costituzionale”.
Una lotta che sperava fosse appoggiata dalla sinistra – che deve ripartire da scelte “coerenti e coraggiose” e dal M5S: “Governino l’Italia in nome dei diritti fondamentali delle persone e non più dei mercati”.
Ma sappiamo come é andata a finire: Il M5S incartato e penalizzato dall’arretramento di parecchie caselle se non fermo al giro nell’hellzapoppin della politica italiana.
Quella sorta di “Gran gioco dell’oca” nel quale i “Totò e Peppino” ( ma senza la malafemmina) del M5S, in arte Giggino DiMaio e Daviduccio Casaleggio si sono fatti uccellare da un Salvini che alle prossime elezioni andrà a raccogliere i frutti di questa sua vittoria personale ottenuta grazie alla rinuncia dei pentastellati, all’unica posizione che dovevano mantenere, invece di cedere alla “fregola” governativa che, con quei numeri ed i rifiuti ottenuti dapprima dallo stesso Salvini, successivamente dagli ascari di Renzie, li aveva posti nella condizione più favorevole per attendere che Mattarella nominasse un governo “del presidente” per giungere alle nuove elezioni da una posizione privilegiata, come l’unica forza ad averle provate tutte, pur venendo meno ai suoi principi e valori fondamentali!
Inoltre, facendosi ridimensionare da leader di un partito maggioritario e candidato premier a gregario di un governo a “trazione leghista” nel quale stato capace solo di cadere nella trappola “Paolo Savona” senza voler nè poter proporre un’alternativa valida, pure leghista magari, per soffiare “visibilità” ad un più intelligente ed attivo Salvini!
Invece che hanno combinato i due “fratelli De Rege dei miracolati”? Si sono fatti portae per mano da Salvini, che ha avuto gli onori della ribalta mediatica poiché i fessi da ridicolizzare e ridimensionare elettoralmente, quelli ai quali sottrarre facilmente i voti a causa delle contraddizioni e dicotomiche pulsioni interne, restano loro.
Loro che dovevano solo stare fermi e che invece hanno fatto il gioco del famoso “nemico che ti incula”, quello di muoversi e favorirlo. Evidentemente é piaciuto pure a loro e, fin qui, non c’é perdenza, ma é evidente il fallimento, come capo politico, della coppia DiMaio-Casaleggio e, se davvero il M5S vorrà darsi un futuro, raccolga l’opportunità che viene dall’ordinanza del Tribunale di Genova e, con la testa cosparsa di cenere chiedano scusa alle migliaia di attivisti infamati, si apra seriamente alla “partecipazione sociale e meritocratica” senza “comitati di salute pubblica” e si rinnovi tutta la struttura organizzativa con assemblee territoriali e nazionali strutturate dal basso e, solo allora, forse, si potrà tornare ad essere più credibili.
Scimmiare Salvini, la Meloni o Renzie potrà solo acompagnare il Movimento verso quell’epilogo che già fu dell’Uomo Qualunque o renderlo appendice di forze xenofobe, assolutiste e totalitarie, proprio nel momento storico che più necessita del paradigma prospettato con la sua nascita e che le sinistre, nel loro demenziale delirio di onnipotenza, hanno ignorato, snobbato e contrastato.