Luigi Cipriani: Signor Ministro venga a vedere cosa succede a Bari”!
Ma siamo sicuri che sia l’incontrollato fenomeno degli immigrati clandestini la causa dei disagi ai cittadini? A chi fanno comodo in realtà la svalutazione degli immobili, il degrado urbano e l’assenza di qualsiasi forma di controllo sanitario ed integrazione sociale nel più importante “polmone economico, sociale ed elettorale” di Bari? La criminalità organizzata e le sue attività non c’entrano nulla? Le organizzazioni che controllano palmo palmo i marciapiedi ed i condomini del quartiere, veri sostituti di polizie, avvocati, giudici e boia, non hanno alcun ruolo? Gli organi amministrativi, la prefettura che non commissaria le istituzioni recalcitranti a presidiare il territorio, non ha nessuna responsabilità? Le ASL ed i controlli igienico-sanitari, dov’é, troppo presa a gestire carriere e mazzette sulle forniture? Insomma, per la prossima campagna elettorale di materiale a sostegno delle proprie tesi ve ne sta in abbondanza, non prendiamocela sempre con il “cane mazzo…”! (By Gianni Carrassi).
Francesco De Martino per Il Quotidiano di Bari:
<<Il quartiere Libertà va difeso dall’invasione di irregolari>>. Dopo aver raccolto ben tremila firme di cittadini baresi che risiedono, appunto, al Libertà, Luigi e Michele Cipriani a capo del Movimento ‘Riprendiamoci il Futuro’ si sono rivolti per iscritto direttamente al Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Oggetto della lettera? “Quartiere Libertà di Bari, oltre 70mila abitanti: impossibile convivenza quotidiana con un numero esorbitante di extracomunitari incivili”, segnalano al Ministero dell’ordine pubblico i due dirigenti del movimento civico, chiedendo di intervenire con urgenza. Dalla lettera-denuncia: <<Nel nostro quartiere risiedono migliaia di extracomunitari, gran parte Africani, che gironzolano e stazionano quotidianamente per strada a tutte le ore creando spesso situazioni di rissa, tra loro e non solo. A tutto questo vanno aggiunti giri di illegalità, costituiti da prostituzione, spaccio e apertura di piccole attività commerciali di dubbia trasparenza e privi di autorizzazioni, carenti delle più elementari norme igienico sanitarie>>. Ma Cipriani padre e figlio precisano pure che in più circostanze la gente (sopratutto donne con bambini in carrozzina e anziani) è stufa, costretta non solo a sopportare in silenzio tutto ciò, ma tra le tante cose a fare veri e propri ‘slalom’ per strada, impediti proprio dall’occupazione dei marciapiedi di quegli extracomunitari che, evidentemente, non hanno ancora compreso il significato della parola ‘marciapiedi’. E quindi –come lamentano in tanti – stazionano immobili, chiacchierando sempre chiassosi e imprevedibili. Ma non basta. <<La situazione è ancora più drammatica per diversi nuclei di famiglie che con i risparmi di una vita hanno acquistato un appartamento (dai 150 – 200 mila euro), e che oggi – si legge ancora nella missiva inviata a Salvini – sono costretti a svenderli a soli 40- 50 mila euro per migrare in altre zone, cercando di salvaguardare l’incolumità loro e dei propri figli>>. E a questo punto bisogna anche precisare che i Cipriani, da sempre sollecitati da tantissimi residenti e commercianti del quartiere Libertà, si sono resi promotori di assemblee cittadine, conferenze stampa, denuncie alle istituzioni locali, collegamenti televisivi con tv e giornali anche di caratura nazionale. Perciò il battagliero movimento s’è reso promotore della petizione popolare sottoscritta da circa 3mila cittadini del quartiere, come detto all’inizio, allegata alla missiva per far capire che il problema è molto, ma molto e sentito. Concludendo che sarebbe gradita la presenza nel quartiere dello stesso Matteo Salvini, si tratterebbe di riprendere in pubblica assemblea, tutte le questioni sollevate, tra cui in cima ci sarebbe quel “dormitorio” all’aperto sotto le arcate della Ferrovie Appulo Lucane in Corso Italia già più volte segnalato senza risultati. Infatti i cittadini-residenti del tratto tra via Manzoni e Corso Italia ad assistere ad atti osceni compiuti dagli occupanti delle “baraccopoli”, tanto che sembra ormai quasi “istituzionalizzato”, s’arrabbia Gino Cipriani. <<La presenza di queste “baraccopoli” realizzate con cartone e strisce di legno oltre che ledere il decoro urbano costringono i residenti, soprattutto donne e bambini, che si affacciano sui balconi, ad assistere ad atti osceni ai bisogni fisiologici che gli stessi immigrati fanno all’aperto, praticamente a cinquecento metri dalla Stazione Centrale. I residenti sono sempre più esasperati tanto che a breve potrebbero verificarsi problemi di ordine pubblico>>, avverte infine l’ex consigliere comunale barese.
Francesco De Martino