Nowruz Mubarak!
Di Hamid Tahami
Cari I miei amici, siamo in primavera e soprattutto al nostro capodanno “Nowruz”.
Il primo giorno della primavera è il capodanno persiano.
Nowruz in persiano vuol dire nuovo giorno, il giorno del equinozio di primavera, quando il sole entra nel segno zodiacale dell’Ariete e attraversa l’equatore celeste; può avvenire il 20, il 21 o il 22 Marzo. Quest’anno in Italia avviene alle 17.15 e 28 secondi. Festività per eccellenza è la festa più gloriosa ed importante dell’anno.
E’ la festa in cui si onora il ritorno della primavera, con tanta allegria e gioia, e nell’aria si sentono già profumi di fiori. Per noi il 21 Marzo è il primo di Farvardin, primo giorno del primo mese dell’anno. I nostri mesi corrispondono ai segni zodiacali, percio’ l’Ariete che comincia dal 21 Marzo corrisponde al mese di Farvardin.
Ancora 10 giorni prima del Capodanno Persiano Nowruz, in tutte le case cominciano a fare le grandi pulizie, lavare le tende, lampadari, tappeti, etc. “Khane takani” vuol dire dare una mossa a casa. Mi ricordo sempre da bambino quando aiutavamo mia mamma a pulire a fondo la casa, e poi nel cortile o nel giardino mia mamma, come tanti iraniani, impiantava sempre i fiori di primavera, le violette, che erano simbolo dell’inizio del bel tempo e della primavera. Durante questa festa tutti, grandi e piccoli, si vestono di nuovo.
Qualche giorno prima andavamo sempre a comprare i vestiti e le scarpe nuove, per poi andare a fare le visite a casa di parenti e amici per augurare buon anno. Per tradizione si fanno le visite prima alle case degli anziani e poi degli altri parenti.
Succede che nello stesso giorno si possono incontrare anche per 4 o 5 volte le stesse persone.
In Iran festeggiamo l’anno 1397, in quanto il conteggio degli anni inizia da quando Mohammad è diventato profeta. Si fanno germogliare anche orzo e grano.
Sin dall’antichità in ogni casa, durante il Nowruz, viene preparata Haft sin (vuol dire Sette S), una specie di tavola imbandita in cui ci sono sette oggetti i cui nomi in lingua persiana inizianano con la lettera S.
Sabzeh – Germogli, che simboleggiano la rinascita e purezza
Sib – Mela, simbolo della salute e bellezza.
Somaq – Spezia Sommaco, rosso come il sorgere del sole che sconfigge le tenebre.
Sir – Aglio, per medicina e allontanare gli spiriti maligni
Serkè – Aceto, simbolo di pazienza
Sekkè – Monete, auspicio di prosperità e ricchezza.
Samanù – crema ottenuta dai germogli di grano, simbolo della dolcezza.
E poi Sonbol – fiore Giacinto, simbolo della primavera che può sostituire uno dei precedenti.
E come vedete oltre che sette oggetti con la S, ci sono sempre anche le uova dipinte e colorate che sono segno di fertilità, un specchio che riflette gli oggetti e simbolo della Creazione divina, pesci rossi, e poi il Corano.
Mi ricordo che ogni anno mia mamma dentro il Corano metteva banconote nuovissime, che poi ci regalava all’inizio dell’anno nuovo. Le banconote ed i regali ricevuti si chiamano “Eidì”.
I pesci rossi rappresentano la vita e la fine dell’anno astrale precedente, che si conclude appunto con la costellazione del Pesci.
Una parte di Haft Sin con monete e aceto. Dolci a base di mandorle, pistacchi, acqua di rose e cardamomo assieme alla frutta secca e tanta frutta fresca non mancano mai sui tavoli degli iraniani per il loro ospiti durante la visita augurale.
Le violette mi ricordano sempre il nostro capodanno in Iran e i miei bellissimi ricordi di infanzia perchè, come vi dicevo, mia mamma riempiva il giardino con le violette. “Gole Banafshe”
Anche noi abbiamo il nostro Babbo Natale che è Haji Firouz. Haji Firouz si colora il viso sempre di nero e si veste in rosso o vestiti colorati e con il suo tamburino “Darie” va in giro a cantare e suonare ai bambini per fare allegria e augurare loro buon anno.
Nell’ultimo mercoledì dell’anno vecchio si fà il salto del fuoco. Durante “Charshanbe Souri”, il mercoledì rosso, i falò vengono accesi ovunque in tutte le città da gruppi di amici e parenti.
La tradizione vuole che si salti sopra alle fiamme recitando le parole “Dammi il colore rosso e prenditi il giallo del mio pallore” (sorkhie to az man, zardie man az to), e poi le ceneri dei fuochi spenti vengono raccolte e seppellite lontano dalle case, perchè quelle ceneri rappresentano tutto ciò che di triste e doloroso l’anno vecchio ha portato con se.
Le festività di Nowruz durano 13 giorni. Nel tredicesimo giorno dell’anno, il 13 Farvardin (2 Aprile) , la tradizione vuole che si trascorra quell’ultimo giorno dei festeggiamenti all’aria aperta, tenendo così gli spiriti malvagi e l’ombra della sfortuna lontano dalla propria casa.
Si riuniscono tutte le famiglie per un ricco picnic, possibilmente accanto a un fiume o un corso dell’acqua, dove verranno gettati i germogli “Sabzeh”, coltivati per le feste come segno di buon auspicio, liberandosi con essi anche dalle preoccupazioni e difficoltà dell’anno vecchio.
Di solito ognuno, prima di buttare i germogli nell’acqua corrente, annodando gli steli esprime un desiderio. Le ragazze che desiderano sposarsi, un pò per tradizione ed un pò per scherzo, mentre annodano Sabzi dicono “Sale Degar Khaneye Shohar” che vuol dire “l’anno prossimo a casa dello sposo”.
Auguro a tutti voi un buon inizio di primavera, e a tutti i miei carissimi connazionali felice anno nuovo.
EIDE SHOMA MOBARAK!
Un abbraccio a tutti Voi.