Il Reddito di Cittadinanza é già nella Costituzione Italiana
Morti sul lavoro in aumento, in 10 anni in Italia 13 mila vittime.
Secondo l’Osservatorio indipendente di Bologna dall’inizio del 2018 sul lavoro sono già morte 29 persone in 16 giorni: quasi due al giorno. Secondo l’Inail i morti sul lavoro sono cresciuti dell’1,8% nei primi 11 mesi del 2017 da Industria 4.0
Se potessero parlare i 13 mila morti sul lavoro censiti negli ultimi 10 anni dall’Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro di Bologna racconterebbero storie che assieme al dolore provocano una rabbia sorda e impotente: troppo simili l’una all’altra, queste tragedie mostrano che sul lavoro si muore sempre allo stesso modo. Disgrazie prevedibili. Sulla carta facili da evitare.
Oltre i numeri, peggiora anche la qualità del lavoro. Nel quarto trimestre 2017 le ore lavorate sono state 667 milioni in meno rispetto al primo trimestre 2008 (- 5,8%).
Le unità di lavoro si riducono di quasi 1,2 milioni (-4,7%). E’ quanto emerge dallo studio “Lavoro: qualità e sviluppo” elaborato dalla Fondazione Giuseppe Di Vittorio della Cgil.
Diversamente da altre nazioni, in Italia le differenze, tra occupati e ore lavorate, sono entrambe negative, è particolarmente marcate.
Negli ultimi cinque anni sono aumentati i part-time involontari e, negli ultimi due, le assunzioni a tempo determinato, portando l’area del disagio (attività lavorativa di carattere temporaneo oppure a part-time involontario) a 4 milioni 571 mila persone, il dato più alto dall’inizio delle rilevazioni dello studio Di Vittorio.
Peggiorano anche le condizioni dei lavoratori a tempo determinato, con un significativo incremento del part-time (+55% fra il 2015 e il 2017) e del numero dei contratti di durata fino a 6 mesi, passati da meno di 1 milione nel 2013 a più di 1,4 milioni nel 2017”.
Fonte: “Maurizio Landini Presidente” https://www.facebook.com/groups/121603354667447/