Stralcio dalla mia autobiografia: a proposito delle molestie sessuali nei conventi
A PROPOSITO DELLE MOLESTIE SESSUALI NEI CONVENTI
(Stralcio dalla mia autobiografia)
Era distrutto! Pensò che la sua vera natura fosse omosessuale. Ricordava i tanti anni trascorsi in collegi, colonie, addirittura nel convento dei benedettini.
La madre non aveva soldi e per farlo studiare alle medie lo portò dai benedettini del convento “Madonna della Scala”, fra Noci e Gioia del Colle…ma non in collegio, dove andavano i ricchi, che tornavano a casa l’estate e alle feste comandate. No come “PROBANDO”, cioè in prova per diventare monaco benedettino, costava quasi niente, anche se non sarebbe mai più uscito da lì,la madre lo andava a trovare la domenica.
Quand’era arrivato, il prefetto del convento gli aveva detto di lasciare le sue cose nella camerata e di raggiungere gli altri al campo sportivo. Così fece, ma nel percorso si sentì inseguito da due più grandi di lui. Aumentava il passo e anche loro. Cominciava a correre e anche loro. Cadde e gli furono addosso. Si aspettava cazzotti… ricevette il pollice di uno e dell’altro in bocca, incredibile! Chissà che voleva significare! A sera, dopo gli esercizi spirituali, quando andarono tutti a dormire ed il prefetto spense la luce della camerata, tutti gli furono addosso, tutti volevano mettergli il pollice in bocca. Non gli sembrava una cosa dignitosa, era umiliato. Si ribellò! Era un rito iniziatico, come mettere il dito in culo. Addirittura c’era chi si prostituiva, come uno di Noci con le labbra grandi africane, a pagamento si faceva mettere il pollice in bocca. In seguito la cosa piacque anche ad M, metteva il pollice in bocca alle matricole o al prostituto di Noci e ci provava gusto.
Erano tutti maschi! Nei bagni capitava spesso di trovare ragazzi più grandi a pomiciare con quelli più piccoli. Era normale crearsi “l’amico fedele”, quello che ti difendeva e che tu difendevi dagli altri, diventava contemporaneamente moglie e marito.
I benedettini amavano la musica, il canto gregoriano. Lì M conobbe la musica classica, Beethoven, Chopin. C’era la scuola dei cantori benedettini, voci bianche che cantavano nei pontificali, le celebrazioni importanti con messa cantata. Addirittura andavano in tournèe, negli altri monasteri, nelle cattedrali del Sud. Pur essendo intonato M no, non cantava perché aveva la voce bassa. Forse dipendeva dalle tonsille, non gliele avevano mai tolte. Lo mettevano a servir messa, 6/7 messe al giorno, addirittura nei pontificali. Anche lui in tournèe, ma per servir messa. Partivano al mattino presto su camion scoperti ed i ragazzi erano seduti su panche di legno, una di fronte all’altra. Per riscaldarsi avevano una coperta che dovevano dividere in due, che pomiciate lì sotto con l’amico fedele!
Ricordava il culo di Giannelli, un compagno di classe che lo esibiva volentieri avvolto in un pantalone di raso, liscio e scivoloso e che M strusciava tra le file dei banchi!.. Sì, forse era quella la sua vera natura!
Però a lui piacevano le femmine,in colonia a Rimini a 7 anni s’innamorò di Franca Moretti,l’aveva vista durante il viaggio per Rimini in treno,aveva la canottiera.Prima di andare in convento a 10 anni s’era addirittura fidanzato con Valentina,la figlia del capo-stazione di Conversano….
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