Un mercoledì da Leone, lo Spesometro 2017
Il legislatore italiano non ama le simulazioni preferisce, in caso di incongruenze normative, ricorrere alle Proroghe. E’ il caso dello Spesometro giunto al quinto provvedimento di proroga.
Ricordo per qualcuno che cos’è lo Spesometro. Si tratta di un adempimento che comporta l’invio in via telematica dell’elenco analitico (e non più aggregato) di tutte le fatture emesse e ricevute nel primo semestre dell’anno 2017. Si tratta della sostituzione del vecchio elenco clienti e fornitori con modalità innovative anche rispetto a quello dell’anno scorso, per non farci mancare niente.
Naturalmente accompagnato dall’innovazione del Lessico. Spesometro era l’anno scorso, quest’anno si chiama “Comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute”. Suona meglio.
Perché siamo arrivati a questo? Perché le procedure di invio non vanno come nelle intenzioni del legislatore. Con la domanda conseguente e prevedibile ma, al solito, non prevista: Che fare degli invii scartati? Scartati peraltro con rifiuti immotivati? I rifiuti immotivati c’erano già stati negli anni precedenti, ma in misura fisiologica e contenuta. Inoltre l’amministrazione finanziaria aveva ritenuto di considerarli validi ovvero validamente inviati. Quest’anno i rifiuti sono stai alluvionali.
Inoltre, questo viaggiare di dati ed il blocco per giorni delle comunicazioni ha portato ad un intervento dell’autorità per il rispetto della Privacy. Sarebbe cosa saggia che l’amministrazione annulli l’adempimento e renda impenetrabili questi dati. Nel prosieguo la richiesta formale del 3 Ottobre dell’Associazione Nazionale Commercialisti e del suo presidente Marco Cuchel.
Il termine del 5 ottobre è arrivato e i commercialisti e i loro clienti sono tuttora in balia di un sistema che non funziona. A dispetto delle ripetute ed estenuanti segnalazioni dei rappresentanti di categoria, la situazione ad oggi è la seguente:
- Dal 2 ottobre i file trasmessi vengono scartati dal sistema senza alcun messaggio che ne evidenzi la motivazione;
- Il call-center dedicato è in tilt e non è possibile avere alcun tipo di supporto;
- La piattaforma risulta inibita per qualunque funzione per periodi prolungati a causa dell’eccessivo numero di accessi contemporanei;
- Le software-house forniscono indicazioni di comportamento diverse (alcune raccomandano di non rinviare i file scartati, altre suggeriscono di sospendere l’invio di qualsiasi file), segno, questo, della totale incertezza sulle procedure; si pensi poi alla situazione di colleghi che non usufruiscono di programmi esterni ed il cui unico riferimento è il portale dell’Agenzia;
- Molte funzioni non risultano disponibili;
- Non è dato sapere se persistano ancora i problemi sulla privacy legati ad indebiti accessi e, paradossalmente (forse per un maldestro tentativo di correre ai ripari), ora si è aggiunta l’impossibilità per taluni professionisti di controllare le ricevute dei propri invii.
In considerazione di questo vero e proprio delirio, causato dall’approssimazione con la quale la procedura è stata rilasciata, e del totale disprezzo del lavoro dei professionisti e dei diritti dei contribuenti, l’Associazione Nazionale Commercialisti chiede l’immediata messa off-line dell’intera procedura, dandone opportuna, ufficiale e motivata notizia; chiede, inoltre, l’annullamento dell’adempimento per manifesta incapacità dell’Amministrazione nel fornire e nel gestire gli strumenti che essa stessa concepisce.
Certo è che la categoria non è disposta a subire ulteriormente le pesanti ripercussioni dell’incompetenza sulla gestione del sistema fiscale, soprattutto dopo che la stessa categoria si è messa a disposizione con suggerimenti e proposte di taglio eminentemente tecnico-pratico, al solo fine di collaborare alla risoluzione delle criticità esistenti e di prevenire quelle future.
La persistente disattenzione alle istanze dei commercialisti è stata la causa di questo caos e, se non vi saranno immediati e concreti segnali di cambiamento di rotta, sarà anche il primo motivo che spingerà la categoria ad iniziative da condursi in tutte le sedi istituzionalmente e giuridicamente preposte.