Una storia di ordinario menefreghismo!
La vicenda di Mauro ed Anna non é affatto conclusa: Martedì 13 Marzo hanno affrontato un’altro, forse definitivo e triste epilogo. Un epilogo dove non vince nessuno, tutti perdono qualcosa:
1) Mauro e sua moglie Anna, persona disabile a causa di una malattia degenerativa, perdono un tetto senza poter ottenere una tutela al proprio diritto al lavoro, alla salute, al restare una famiglia, così come hanno fatto esemplarmente per oltre quarant’anni;
2) I proprietari dell’immobile e di tanti altri immobili che non hanno particolare necessità abitative nè vedevano decurtati i loro diritti in quanto il Comune si era reso disponibile a garantire il pagamento dei canoni ma non a mantenere la titolarità del contratto che era stato annullato con atto del Commissario prefettizio insiedtatosi a seguito della crisi comunale della precedente giunta;
3) Il Comune di Molfetta, il Servizio Sociale Comunale, amministrato dalla Giunta Minervini, non sono stati particolarmente reattivi alla condizione di “emergenza socio-sanitaria” della famiglia, lasciandola da sola ad affrontare conseguenze delle quali non era responsabile, non dispone di mezzi propri e solo su sollecitazione dell’Ufficio Politiche Abitative della Regione Puglia, interpellata dall’Avv. Scioscia che assiste la Famiglia Sciancaepore, ha finalmente pubblicato il bando per approntare le graduatorie per l’accesso all’ERP. In precedenza si era limitata a segnalare e proporre soluzioni da privati che si rifiutano di sottoscrivere contratti di affitto con famiglie che non hanno un reddito certificabile e, quando sono disposti a farlo, offrono soluzioni abitative che non sono accessibili o fruibili per una persona disabile.
4) Gruppi, Comitati elettorali e Movimenti che si sono alternati in varie iniziative simili all’Ammuina ma che, allo stato attuale, hanno prodotto interesse, solidarietà, notorietà ma anche ansia, attese di interesse attivo per interventi più o meno promessi ma nient’altro di risolutivo al bisogno di cura, serenità ed assistenza per la condizione di Anna e di questa famiglia: una casa dignitosa ed accessibile quanto basta per ospitarli per il tempo necessario ad ottenere una casa popolare, visto che ne hanno tutto il diritto per vedersela assegnare e la disponibilità del Comune a sostenere il costo per un anno.
Come PugliAccessibile stiamo seguendo quotidianamente la vicenda e faremo testimonianza dello sfratto esecutivo che, in assenza di alternative concrete a sostegno della famiglia, con gli opportuni presidi medici e socio assistenziali del caso e previsti dalla legge, interverrà nell’abitazione dei coniugi Sciancalepore.
Facciamo appello alle associazioni ed ai gruppi ed organizzazioni del territorio affinché non facciano mancare la loro solidarietà, in forme di partecipazione non violenta e pacifica ad Anna e Mauro, nella speranza che tutto ciò venga vanificato da interventi risolutivi da parte delle istituzioni, in persona del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, interpellato con una comunicazione diretta da Mauro Sciancalepore, del Sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, l’Assessore ai Servizi Sociali Ottavio Balducci ai quali sembra sia giunto un riscontro interessato da parte del Presidente. Grazie a tutti gli uomini e le donne di buona volontà!